I dissipatori sono elettrodomestici, nati più di settanta anni fa negli USA, che, applicati al lavello delle cucine, sminuzzano finemente il rifiuto alimentare senza l’ausilio di lame, per abrasione. Questi strumenti per la raccolta dei rifiuti alimentari rappresenta un elemento valorizzante all’interno di un sistema di raccolta differenziata, un tassello che consente ai comuni di produrre energia dai rifiuti organici e di risolvere un elemento critico, quale il deterioramento dei rifiuti, che innalza pericolosamente le difficoltà di gestione.
Lo studio, relativo alla sperimentazione di Chieri, a cura di Università di Verona e Politecnico di Torino, ha sottolineato che sia le linee guida europee sia numerosi e recenti lavori scientifici affermano come la sostenibilità nella gestione dei rifiuti urbani organici deve essere perseguita secondo approccio e analisi multi-criterio (i.e. Life Cycle Thinking - LCT e Life Cycle Assessment - LCA), del quale l’analisi economico-finanziaria è parte integrante.
A titolo di esempio, una gestione dei rifiuti realmente sostenibile non può ignorare le emissioni e gli impatti ambientali connessi al trasporto di rifiuti. In quest’ottica la soluzione del trattamento integrato di acque reflue e rifiuti tramite l’utilizzo di DRA, secondo un approccio decentralizzato, assume un importante valore aggiunto, che esce dagli schemi del mero calcolo economico a favore della sostenibilità ambientale. Un approccio teso al beneficio ambientale, dunque al benessere della comunità, deve essere sostenuto da politiche e strategie pubbliche appropriate.
UIDA ha coniato al riguardo il termine "gestione collaborativa" per indicare l'utilizzo di una tecnologia integrata ai sistemi di raccolta già adottati nei nostri comuni, che consente di gestire in modo efficiente quel 20% di rifiuti organici che rappresentano il 99% del problema della raccolta nelle nostre città.