“Apprendiamo con soddisfazione della presentazione dell’emendamento in Commissione Bilancio della Camera al Decreto Crescita che estende le detrazioni fiscali anche alle spese sostenute per l’acquisto di apparecchi sanitari e rubinetti a ridotto consumo d’acqua”, commenta Paolo Pastorino, presidente di Assobagno,l’associazione di FederlegnoArredo che riunisce i principali produttori italiani di articoli per l’arredobagno all’interno del sistema Confindustria.
“Per l’industria italiana dell’ambiente bagno i temi della sostenibilità e del risparmio idrico sono oggi elementi centrali: sia nell’ottica di un uso equilibrato di risorse limitate, sia in termini di competitività e valorizzazione del made in Italy sui mercati globali. Il rinnovo del parco installato di rubinetterie e sanitari, incentivato attraverso il meccanismo dell’Ecobonus - come nella proposta emendativa della Lega - potrebbe assicurare pertanto un incremento rilevante e strutturale dell'efficienza idrica degli edifici e del loro consumo energetico indiretto. Su questo argomento Assobagno si è dimostrata molto attiva anche partecipando ai lavori dell’European Bathroom Forum per il recepimento a livello europeo di un'unica etichettatura di consumo idrico per rubinetti e sanitari”.
“Avr accoglie con favore la presentazione dell’emendamento, che trova conferma nel lavoro che già svolgiamo da anni a livello associativo“, commenta il presidente di Avr/Anima Confindustria, Ugo Pettinaroli. “Per citare una delle nostre iniziative, Avr supporta fin dalla nascita la promozione in Italia dell’Unified Water Label nell’ambito dell’associazione europea Ceir, di cui sono presidente. Si tratta di una semplice ma efficace etichetta di classificazione applicabile in tutta Europa. È uno schema di certificazione volontaria, economicamente vantaggioso e flessibile che è stato creato già cinque anni fa con l’obiettivo di educare i consumatori a rafforzare la consapevolezza dell’importanza di utilizzare l'acqua più attentamente. L’Unified Water Label è già stato adottato da centinaia di aziende in tutta Europa, un’iniziativa che va a favore dei prodotti ad alta efficienza idrica che contribuiscono a ridurre il consumo d'acqua”.
Un cittadino italiano consuma in media 250 litri di acqua al giorno. Ai consumi idrici sono peraltro associati ingenti consumi energetici legati a captazione, trattamento, adduzione, sollevamenti, allentamento, depurazione. Il 30% di questo consumo è relativo all’uso di vasi sanitari, il restante è condizionato dalla rubinetteria utilizzata. Pertanto, questo consumo può essere ridotto in modo stabile agendo sulle caratteristiche fisiche delle attrezzature sanitarie installate negli edifici. I vasi sanitari e la rubinetteria esistenti in Italia spesso presentano bassi livelli di efficienza perché datati: solo il 51% dei vasi è stato posato dopo il 1990, il 17% risale addirittura a prima del 1970. I nuovi prodotti sono invece pensati per minimizzare l'impiego di acqua, passando da consumi di 15 litri a consumi pari o inferiori ai 6 litri.